Un pranzo da Tertulia in compagnia di una delle mie più care amiche: una  mano tiene la forchetta e l'altra Lo spettatore addormentato  di  Ennio Flaiano. Si sa che alla fine del pasto io e L. ci divertiremo  a leggere a  voce alta estratti di questo libro dove scopri che  Mondrian, infondo, era "un paesista".
Poi, via Etnea d'autunno,   le sette di sera e quel punto dove Catania, aspra e dispersa, incontra   una tragica felicità. Quel tipo di gioia dolorosa che io preferisco da  sempre, perché è facile da riconoscere. Si deposita sui lampioni e sul  barocco nero e ancora sulle sedie e i tavoli di Savia.
A  mezzanotte, casa mia, a Santa Venerina e di nuovo Flaiano per ricordare  un pomeriggio che sembra provenire da qualche paese di domani.
 
 

Ci hai rotto li coglioni co sta pesantezza, basta cu ste storie de malinconoia, mettece qualche zozzeria!
RispondiEliminaVisto? Che ti avevo detto? Roma fa male.
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