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domenica 12 aprile 2009

Non preoccupiamoci: non è niente!

Oggi sono veramente molto contenta perché a Santa Venerina c'è un tempo che farebbe invidia all'uggiosa Milano. E in più ho appena suonato la marcia funebre di Chopin su gentile richiesta di mia cugina Elisa.
Perché la felicità ESISTE, anche se i romantici non lo sapevano ( forse!).

sabato 11 aprile 2009

" Attruvai 'n piscistoccu ' ndall'ammadiu!".

Una persona a me cara sta perdendo progressivamente la memoria. Ed è strano osservare come ad un certo punto la nostra mente possa inconsapevolmente decidere che prima di rimuovere tutto è necessario fare piazza pulita del "superfluo" per salvare ciò che secondo noi merita di essere salvato.
E' come se la morte ti desse la possibilità di andare via con qualcuno che rimarrà nel corpo di un altro per sempre.
E stavolta quel qualcuno sono io.
Se lo sguardo inconsapevole dell' altro ti sceglie perche è ancora in grado di farlo, tu puoi solo ringraziare quegli occhi che non ti appartengono perchè ti hanno regalato in vita ciò che porteranno con sé dopo.
Si diviene ricordi ultimi perchè siamo stati i primi.
Il brutto è che non sempre abbiamo saputo di essere così importanti.

The Guardian.

Ecco: il titolo del mio post è un link di accesso ad un articolo che se fosse una notizia del telegiornale potrebbe divenire un coccodrillo monumentale. Solo che il soggetto commemorato è ancora vivo.
Ed evidentemente l' Inghilterra LE vuole SEMPRE molto bene.

venerdì 10 aprile 2009

Valerio Magrelli

S. Eustorgio

a Antonio Porta

Ora non ricordo il nome della chiesa
ma so che dava su una distesa,
un prato rovinato, e sotto,
diramandosi fino sotto il prato,
stava la cripta. Diramandosi,
l'albero di Jeffe o l'ostensorio,
un mozzo sepolto, araldico,
radiante (se "radiante" è il punto
della volta celeste da cui sembrano
divergere le traiettorie tracciate
dagli sciami di stelle cadenti).
Sostavamo parlando accanto all'asse
di quella cripta, cripto-perno
di un organo rotante.
Perché questa è la città,
sciame di stelle cadenti,
alveare astronomico.
"Si dovrebbe sempre partire da qui",
mi spiegava.



Ecco. Questa è una poesia di Magrelli che mi ricorda un luogo a cui io sono particolarmente legata.
Perchè da un luogo bisogna pur ripartire. L' importante è che non sia un luogo comune!


L' indovinello che segue invece , è il famoso " arrivederci" al Pd a cui facevo riferimento nel mio penultimo post:



Una poesia da congedo

di Valerio Magrelli

Lineamenti di topologia politica: Sartor Resartus.
Indovinello (11, 8)

Un bel paio di guanti, ma fallati (o fatati?):
quello sinistro tende a rovesciarsi,
col dentro che va in fuori.
L'altro no.
E alla fine si resta con due destre.

[Soluzione: bipolarismo italiano]


E pensare che in origine chi ha scritto questo indovinello pensava solo a un paio di guanti ...

giovedì 9 aprile 2009

La valenza polisemica della parola in Magrelli.

Apprendo che uno dei poeti che io prediligo ha dato un senso nuovo alle parole di una poesia composta anni fa. Adesso quei versi ci spiegano il motivo del suo congedo dal PD.
Dunque lui ha finalmente capito.
Io, invece, no.



mercoledì 8 aprile 2009

Nel senso che ...

Non voglio esprimere giudizi sui guizzi di pensiero democratico che hanno caratterizzato le azioni di Raffaele Lombardo, il quale si è assunto la responsabilità della sconfitta della maggioranza alla Camera, dove si è approvato il decreto sicurezza bocciando le ronde e i Cie. Ma credo che il ministro Maroni dovrebbe fare un' analisi delle figure retoriche contenute in questa frase che egli stesso ha pronunciato ieri e che riporto qui di seguito: "Oggi è una bella giornata per i 1.038 clandestini che il 26 aprile torneranno in libertà. ".

Ps: la frase del ministro dell' Interno è tratta dal CORRIERE DELLA SERA.

lunedì 6 aprile 2009

L' importanza di essere onesto.

Io vivo la notte. Vivo per il mio pc. Vivo, in questi giorni, per cercare di capire che forma prenderà il mio blog, se varrà la pena farlo vivere o se piuttosto si renderà necessario sopprimerlo per eventuale mancanza di argomenti.
Certo: potrebbe essere drammatico rendersi conto di non avere argomenti interessanti da proporre. Ma ci pensa Giorgio Bocca a rassicurare una povera " approccia- blog" come me sul fatto che si può scrivere anche senza avere in mente di comunicare chissà cosa. Infatti, su " L' Unità" del 6 aprile ( giornale con una direttrice MOLTO IN GAMBA!), il Bocca dichiara che " oggi i giornali sono ricchi di pagine ma spesso non si trovano le informazioni: i contenuti bisogna cercarli affannosamente".
Da questa affermazione io deduco che non c'è praticamente più nessuno o quasi in grado di informare in modo lineare e profondo al contempo e che c'è una ragione per cui tante persone non chiedono più il significato delle cose: forse perchè è di moda dedurlo da sé? Forse si.
E dato che a me non piace sempre intuire, ho scelto di aprire un blog per scrivere un vocabolario che raccolga tutte le parole che l' informazione non mi spiega!
Tracontante io? No. Non più di altri!
Infine, regalo a tutti un chiarimento dovuto sul titolo che ho scelto per il blog, " Il pianoforte".
Il piano è il più grande dono che mi abbia fatto la vita e soprattutto è il prolungamento delle brutte parole che non dico, dato che io compongo pezzi minimal di cattivissimo gusto!
Insomma, se il mio pianoforte potesse parlare ne direbbe tante. E siccome io credo fermamente che uno strumento musicale possa esprimersi, lascerò che sul blog " Il pianoforte" prendano forma le risposte ai quesiti che il mio vero pianoforte si è sempre posto!
Perchè oltre alla cattiva musica sincera c'è la parola adirata ( e non, per carità!).
Alé!
Nulla è estraneo, nulla è troppo remoto da mettere in pratica.

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Laureata in Lettere presso l' Università di Catania e diplomata alla Scuola d'Arte drammatica " U. Spadaro" del Teatro Stabile di Catania.