Etichette

martedì 27 ottobre 2009

File d' anime lungo la cornice.

Il Nord Est è un' esperienza che mi mancava.
E non credo comunque di potere parlare ancora di esperienza. Il mio è stato solo un viaggio.
Un viaggio verso la malinconia e verso una forma di frontiera che, come qualcuno mi ha detto, forse non esiste.
Ma cos'è, poi, una frontiera?
E' una definizione storica? Si, lo è.
E' una definizione superata? Forse si. Forse no.
Se ripenso ai versi di Mario Luzi, leggo bene queste parole: " Poco dopo si è qui come sai bene,/ file d' anime lungo la cornice: CHI PRONTO AL BALZO, CHI QUASI IN CATENE" e mi chiedo se sia plausibile pensare che per un triestino la frontiera si possa trasformare in uno spazio interiore sempre valido, una condizione d' esistenza. Non priva di conflitti.
Non ho ben capito, ma c' era qualcosa che mi sembrava tenere Trieste in catene.
Come se dietro quella meravigliosa malinconia ci fosse qualcosa di inquietante da liberare. E' per questa ragione che vorrei ancora parlare di " frontiera": perché l' anima è una frontiera. E a Trieste lo è ancor di più.
Mentre si rientra, poi, s' incontra quasi sempre Venezia, con la sua grazia decadente, dai contorni fisici che sono ancora quelli dei quadri di Francesco Guardi che l' ha raccontata dipingendo i suoi contenuti che trascolorano nell' acqua torbida ma dolce e i calli grigi pieni di segreti d' autunno.
Su di lei, concordo con Camus, che nelle parole che seguono, però, si rivolgeva ad Amsterdam:

Amo questa gente che formicola sui marciapiedi, costretta in un piccolo spazio di case ed acqua,
assediata da nebbie, da terre fredde e da un mare che fuma come un bucato. Mi piace perché è duplice.
Sta qui e altrove.



Ottobre sta finendo.






Nessun commento:

Posta un commento

Nulla è estraneo, nulla è troppo remoto da mettere in pratica.

Cerca nel blog

Lettori fissi

Informazioni personali

La mia foto
Laureata in Lettere presso l' Università di Catania e diplomata alla Scuola d'Arte drammatica " U. Spadaro" del Teatro Stabile di Catania.