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lunedì 27 settembre 2010

Estetica passione.

Vorrei continuare a vivere per i miei amici. Vorrei poter trovare per sempre il tempo di preparare delle sontuose cene per tutti loro. Iniziare, come già faccio perché quasi non lavoro, alle tre del pomeriggio a cucinare. Rompere il guscio dell'uovo, separare i tuorli dall'albume, il rosso dal bianco, mentre fuori piove e qualche tuono giustamente tuona perché non potrà assaggiare il mio tiramisù.
Si. Mi piacerebbe che il tempo si fermasse, che la vita potesse regalarmi per sempre questi pomeriggi pieni di pioggia, di autunno e di grembiuli stretti in vita, come a ricordarmi che anche io ho un punto vita.
Poi seguirebbe la preparazione del caffè Illy per il tiramisù. Quindi, pausa caffè anche per me e non solo per i savoiardi Bistefani. Mentre fuori dovrebbe continuare a piovere. E il cielo bianco come un albume montato dovrebbe rinverdire i miei occhi, perché è giunta l'ora di piangere insieme alla compagna cipolla che si prepara a morire di una morte felice. E lenta. Tra le mie mani. Rivivrà nei nostri palati, insieme al salame d'Ungheria, lo stesso delle gotine rosse di Sissi.
E dopo un pò avremo anche il rotolo di frittata alla cipolla, certosa e salame e un altro rotolo di pancarrè con stracchino, champignon e speck. Per un tripudio di gusti che si avvinghiano tra di loro. Forti, affettati. Perché i gesti affettati aggiungono fascino alla vita. Noi lo sappiamo. E anche gli insaccati lo sanno. La frittatina e il rotolino di pancarrè saranno accompagnati da un Insolia gioioso, come il mio cuore pieno di amore per gli antipasti.
Per il primo e il secondo l'autunno ha pensato di regalarci carne e funghi porcini. Funghi porcini, come porcina sono io, perché nascosta dietro ai fornelli d'autunno, come loro in un sottobosco d'ottobre. Cucineremo risotto ai funghi porcini e straccetti di filetto in aceto balsamico un pizzico di vino rosso, zucchero e cipolla, funghi porcini, pepe nero e scaglie di grana. Accompagnare con un rosso Passo Pisciaro del 2007 per allontanare l'angoscia del tempo che ci abbandona.
Perché la felicità ritorni lungo le strade del mio e del nostro paterno stato traditore.

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Laureata in Lettere presso l' Università di Catania e diplomata alla Scuola d'Arte drammatica " U. Spadaro" del Teatro Stabile di Catania.