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giovedì 11 giugno 2009

Ieri, oggi e ...

Oggi è un giorno speciale in cui si ricorda un uomo speciale che quelli della mia generazione conoscono solo attraverso scritti, video e immagini.
Non ci è bastato, certo. Molti di noi avrebbero voluto stringergli la mano. Ma ci accontentiamo di condividere l' ingenuo entusiasmo di Roberto Benigni in " Berlinguer ti voglio bene", sperando che un giorno ritorni qualcuno come Enrico a darci lezioni di morale.
Certo, non è la Serracchiani che deve spiegarci come si seleziona la classe dirigente all' interno di un partito. Capisco che si parla di un eventuale candidatura di Debora alla segreteria nazionale, ma stiamo calmi!
Ovviamente qui non si critica. Si constata.

4 commenti:

  1. Io e te siamo sideralmente distanti proprio per quello che scrivi qui. Rimpiangi davvero qualcuno che venga a dare "lezioni di morale"? Io rabbrividisco al solo sentir nominare queste parole assieme. Vuoi, volete, voi dem, qualcuno che vi insegna a vivere? E' tremendo.
    Alberto

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  2. Ti darò una risposta molto articolata perché, come hai già constatato varie volte, io non possiedo il dono della sintesi.

    Iniziamo da qui:


    FIGLI DELL' EPOCA


    Siamo figli dell' epoca,
    l'epoca è politica.

    Tutte le sue, nostre, vostre
    faccende diurne, notturne
    sono faccende politiche.

    Che ti piaccia o no,
    i tuoi geni hanno un passato politico,
    la tua pelle una sfumatura politica,
    i tuoi occhi un aspetto politico.

    Ciò di cui parli ha una risonanza,
    ciò di cui taci ha una valenza
    in un modo o nell' altro politica.

    Perfino per campi, per boschi
    fai passi politici
    su uno sfondo politico.

    Anche le poesie apolitiche sono politiche,
    e in alto brilla la luna,
    cosa non più lunare.
    Essere o non essere, questo è il problema.
    Quale problema, rispomdi sul tema.
    Problema politico.

    Non devi neppure essere una creatura umana
    per acquistare un significato politico.
    Basta che tu sia petrolio,
    mangime arricchito o materiale riciclabile.
    O anche il tavolo delle trattative, sulla cui forma/
    si è disputato per mesi:
    se negoziare sulla vita e la morte
    intorno a uno rotondo o quadrato.

    Intanto la gente moriva,
    gli animali crepavano,
    le case bruciavano
    e i campi inselvatichivano
    come in epoche remote
    e meno politiche.


    Wislawa Szymborska.




    Le parole non sono mie, ma il senso di quello che voglio dirti è questo.
    Io non ho bisogno di qualcuno che m' insegni a vivere, perché l' uomo politico di cui parla la Szymborska ha un progetto nel quale credere. Sempre.
    Se poi i progetti non si realizzano, è perché i pari diritti non esistono. E' perché qualcuno può godere di possibilità che ad altri sono negate.
    La politica e l' espressione che può darne un partito devono operare in modo tale da tendere all' abolizione di quelle disparità che creano un conflitto. Un partito,quindi,deve essere in grado di farsi carico dei contenuti di disagio che appartengono ad un nucleo di persone, ognuna delle quali ha un' identità personale da difendere.
    Dunque la questione morale si pone quando la nostra classe politica non attinge da quel serbatoio umano di contenuti che potrebbe determinare la sostanza della politica stessa.
    - QUINDI?
    - Non sono io che devo imparare dagli altri, ma LORO da me, da te e da noi.
    E come ci diciamo spesso tra amici carissimi che di politica ne capiscono molto più di me, noi non sappiamo che farcene delle liste verticali di Walter Veltroni, nelle quali, come tu ben sai, si trovavano l' operaio, l' artista e Calearo tutti insieme appassionatamente. Quello si che era un tentativo becero di insegnare a vivere agli altri; una manifestazione del senso estetico della politica.
    Infine, voglio che tu sappia che io non penso di essere distante da te come il sole lo è da Santa Venerina.



    Grazie Signor Bellan.

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  3. Eliana, belle parole. Ma non mi hai ancora spiegato perché rimpiangi qualcuno che ti venga ad insegnare la morale. Lo trovo terribile.

    PS: io non auguro a nessuno di imparare nulla da me.
    PPS: prego, stammi bene!

    A

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  4. " Lezioni di morale" non deve essere interpretato in modo letterale.
    Ho anche parlato di " questione morale". Questo dovrebbe essere sufficiente a farti capire che io non voglio lezioni. E poi mi sembri troppo intelligente per farti dare altre spiegazioni.
    Io invece trovo tremendo che tu non voglia che dall' alto imparino anche da te. Non credo tu non abbia niente da dare. Dovresti preoccuparti se non ti ascoltano.

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Nulla è estraneo, nulla è troppo remoto da mettere in pratica.

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Laureata in Lettere presso l' Università di Catania e diplomata alla Scuola d'Arte drammatica " U. Spadaro" del Teatro Stabile di Catania.