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sabato 5 dicembre 2009

Roma.

Se una notte d'inverno un viaggiatore sapesse di stare viaggiando.
Se non subisse incantato il proprio stupore di fronte alla vita; se pensasse che quella vita è anche sua.
Se credesse che quel " Vieni" è vero; se capisse che la sintesi è verità ... da conquistare.
Se pensasse, se capisse, se non subisse, se potesse vedere e finalmente raccontare, trovare le parole nascoste dietro il silenzio.

La città è piena di ombre che invitano a perdersi in esse.
Ma in città non ci si rifugia. Il viaggiatore è l' unico responsabile della propria esposizione.
Se una notte d' inverno un viaggiatore sapesse di stare viaggiando, ballerebbe in piazza insieme agli zingari senza avere la pretesa di dimenticare, poiché il viaggio è stato, è e sarà
cognizione del dolore.


Ps: cliccare sul titolo. OBBLIGATORIAMENTE!

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Laureata in Lettere presso l' Università di Catania e diplomata alla Scuola d'Arte drammatica " U. Spadaro" del Teatro Stabile di Catania.