Etichette

lunedì 21 dicembre 2009

Quel maledetto gusto per il bello. Quella dannata voglia di eliminare tutto ciò che non conta. Insomma: l' antipatia.

Sto ascoltando la Ballata n.1 op. 23 del mio amato Chopin.
Penso di aver sbagliato ad abbandonare gli studi pianistici, perché se c'è una competenza che mi riconosco è quella di saper ascoltare la migliore musica possibile. E' snobismo, il mio. Ma ha un fondamento. Non me ne frega niente di Allevi, di Ludovico Einaudi, e oserei dire anche di Philip Glass. Non me ne frega niente a momenti di Guccini, perché è noioso. E ascolto De Gregori solo perché è sincero e arriva al mio cuore in modo diretto e con classe.
E' De Gregori il musicista di tutti. Altro che Vasco Rossi. Ma per cortesia!
Ho un'unica pecca. Ho finito di collezionare De Andrè solo quest'anno. Non conoscevo per intero album di Faber che sono considerati tra i migliori della musica italiana del Novecento.
Ma ora so. E questo è l' importante. E so che senza Fabrizio la vita non è la stessa. Non lo è.
So persino apprezzare certa musica commeriale. Perché sono sicura che Marco Mengoni vincerà sulla Pausini e Ramazzotti. Sicura. Deve farcela perché tra questi tre il talento è lui. Anche se a Laura ed Eros riconosco il merito di aver associato a canzoni bruttissime o al massimo semiascoltabili in assenza di altro voci abbastanza belle.
E poi, scusate. Ma Lucio Battisti, a parte tre cose, non mi coinvolge più di tanto. Ha il pregio di essere stato un interprete straordinario.
E poi io ho il problema della piccola snob che vuole che tutti siano anche musicisti o che almeno chi canta abbia del buon gusto. E non è quasi mai così.
Insomma, perché scrivo tutto questo?
Ecco: perché io, nella mia vita, ho preso sul serio solo la musica. Ed è brutto rendersene conto a 28 anni. Bruttino, si.


Nessun commento:

Posta un commento

Nulla è estraneo, nulla è troppo remoto da mettere in pratica.

Cerca nel blog

Lettori fissi

Informazioni personali

La mia foto
Laureata in Lettere presso l' Università di Catania e diplomata alla Scuola d'Arte drammatica " U. Spadaro" del Teatro Stabile di Catania.