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lunedì 6 luglio 2009

E ti vengo a cercare ... DUE.

Che Fulvio Abbate avesse i tratti del genio lo avevo capito già da tempo.
Con Teledurruti (che ho scoperto da quasi un anno grazie a una persona con cui litigo spesso in internet, ma che voglio molto bene), poi, Abbate è proprio entrato nelle mie grazie.
Oggi su facebook, il genio pubblica un suo articolo uscito su EPolis, che pubblico qui di seguito:


Fulvia Abbate su Debora Serracchiani, uscito oggi su EPolis.
Di Fulvio Abbate
Debora Serracchiani, nuova campionessa di stile libero del Partito democratico, è una ragazza di quasi quarant’anni. Dunque, la stella più giovane, eletta per acclamazione mediatica, complice YouTube, durante un’assemblea piuttosto pallosa, formale. Avvenne così: presente il segretario Franceschini, Debora prende la parola conquistando l’attenzione di tutti. In breve, la ragazza dice ai dirigenti: cari signori, così non va, nel Pd non c’è democrazia, non c’è ricambio, non c’è prospettiva, così non sconfiggeremo mai Berlusconi, così facendo saremo ora e sempre condannati all’antipatia. Ne segue un diluvio di applausi. Un istante dopo, lo stesso segretario, sente impellente il dovere di cooptarla, insieme all’ex di se stesso Walter Veltroni, ai piani alti, anzi, alle terrazze di un partito in picchiata. Sempre così facendo, in meno di tre mesi, Debora, avvocato romano prestato professionalmente alla città di Udine, diventa l’alternativa “giovane” ai “vecchi”, usurati, “impresentabili”, “professionisti della politica” del centro-sinistra. Lo sbocco naturale? Candidarsi direttamente alla guida del partito accompagnata nell’impresa da altri “ragazzi” non meno perbenino, senza mai un ciuffo fuori posto, forse perfino “fighetti”, ossia politicamente rassicuranti. Proprio quel che ci vuole per dimostrare, anzi, confermare che il Pd è davvero “musica leggera per ceti medi”, come sostiene qualcuno, come già ha ampiamente preteso, almeno fin qui, lo sconfitto Veltroni. Dall’altro lato della barricata interna, sfavilla intanto il dalemiano Pierluigi Bersani, bella faccia decisamente attendibile. Debora in ogni caso, almeno secondo un sondaggio de “L’espresso”, appare in piena forma. Il carburante che la spinge verso l’alto? La diffidenza verso una politica affidata alle facce di bronzo, ai vecchi volponi professionalmente testati in mille battaglie, compresa la capacità di parlare davanti alla fabbrica in procinto di chiudere. Il dubbio però aleggia: quando si tratterà di far ragionare i ruvidi tassisti o magari i disoccupati che innalzano la statua di San Precario, saprà la Serracchiani offrire loro le armi e le parole di una prospettiva? O piuttosto darà l’impressione d’essere al massimo perfetta per la “prima” dell’imminente film di Nanni Moretti? Vista la storia della sinistra che comunque anticipa l’arrivo del blando Pd, non sono affatto problemi secondari. O no?

"EPolis", 6 luglio 2009


Come ben si può notare dal mio miserrimo blog, l' associazione Moretti- Serracchiani non è nuova a Il pianoforte. Anche io, infatti, ieri pensavo che alla Serracchiani poco manca per divenire un' attrice morettiana di stile. Così ho ipotizzato che il battiatesco E ti vengo a cercare cantato da Nanni potesse riferirsi a una donna come Debora. Chissà però se Moretti si è reso conto che il suo asso nella manica esiste già e se l' è fatto strappare come un becco dalle braccia malvage di questa politica di centrosinistra, che consente facilmente alla gente con un pò di fantasia di fare libere associazioni tra arte e politica che usano gli stessi soggetti senza che chi associa si metta d' accordo sui personaggi sui quali incentrare il racconto.
E a questo punto io mi chiedo: siamo noi elettori di sinistra e centrosinistra a non avere più fantasia o sono loro, questi artisti del vivere civile e dai sani principi, a non averne più?
Con tale interrogativo non intendo insinuare che da ora in poi dobbiamo ripromuovere il messaggio della fantasia al potere, perché mi sembra anacronistico.
Certo è, però, che in certi casi noi osservatori del mondo siamo diventati troppo intelligenti, troppo logici ... troppo intuitivi.
Ed è giunta l' ora che qualcuno si assuma la responsabilità di farci capire che in fondo siamo ancora parecchio idioti.
Posto ciò, domani, purtroppo, faccio la tessera al Pd.
Mi sembra giusto farlo. Altrimenti non avrebbe senso indignarsi! :-)



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Laureata in Lettere presso l' Università di Catania e diplomata alla Scuola d'Arte drammatica " U. Spadaro" del Teatro Stabile di Catania.